La permeabilità dell’intelligenza artificiale nella nostra quotidianità non è una sorpresa, come non lo è la sua presenza nelle nostre giornate lavorative.
Ma ci sono alcune attività che difficilmente verranno supportate dalle macchine, come, per esempio, la gestione delle relazioni.
Infatti la comprensione di alcuni contesti, la capacità di provare empatia e le competenze cognitive e relazionali ad alto livello sono assolutamente “umane”.
Tali “competenze” risultano anche le più rilevanti da coltivare in azienda, con una richiesta stimata in crescita del 30% entro il 2030, come riporta una ricerca di McKinsey di maggio 2018.
Nelle relazioni personali l’empatia consente di accedere alla sfera emotiva della persona che si ha di fronte, permette quindi di “entrare nei panni dell’altro”, facilitando quindi le relazioni.
In azienda essere “empatici” aiuta a limitare situazioni negative agevolando la comunicazione, fattore chiave per la buona riuscita delle relazioni tra persone in contesti aziendali.
Competenze come intelligenza emotiva ed empatia sono quindi i cardini per gestire le relazioni con le persone e guidarle verso un obiettivo comune.
E’ quindi compito di ogni azienda focalizzarsi sullo sviluppo delle soft skills dei propri dipendenti, nessuno escluso.